Cosa sono?
Gli Inibitori di Pompa Protonica (IPP) sono farmaci gastroprotettori molto prescritti che riducono la
produzione di acido nello stomaco per 18-24 ore.
Vengono utilizzati per trattare gastrite, ulcera peptica e reflusso gastroesofageo, con o senza infezione
da Helicobacter Pylori.
Sono anche indicati per proteggere la mucosa gastrica in caso di uso di farmaci antinfiammatori non
steroidei (FANS), riducendo la secrezione di succhi gastrici.
I farmaci di questa categoria comprendono:
• L’omeprazolo
• Il pantoprazolo
• Il lansoprazolo
• L’esomeprazolo
• Il rabeprazolo.
La loro efficacia si è dimostrata sovrapponibile così come i possibili effetti collaterali.
Quanto sono usati gli IPP in Italia?
Gli IPP sono una delle categorie di farmaci più prescritti in Italia, nonostante le raccomandazioni
dell’AIFA e le limitazioni imposte: si stima, infatti che gli utilizzatori siano circa 3,5 milioni, il 21% della
popolazione totale.
Il loro utilizzo inoltre aumenta con l’aumentare dell’età, raggiungendo una prevalenza d’uso del 60%
nei soggetti con età pari o superiore ai 75 anni.
Sono farmaci sicuri?
Gli IPP sono sostanzialmente farmaci sicuri, anche se come qualsiasi altro farmaco possono causare
effetti collaterali, soprattutto quando se ne fa un uso prolungato.
• Cefalea
• Diarrea
• Rush cutaneo
• Reazioni anafilattiche
Gli effetti collaterali a lungo termine posso essere:
• Carenza di Vitamina B12;
• Carenza di Magnesio;
• Carenza di Calcio;
• Possono favorire lo sviluppo di infezioni intestinali come quelle causate da Helicobacter Pylori
o Clostridium Difficile;
• Insorgenza di polmoniti e di malattie renali.
• Aumento del 25% della mortalità in chi assume inibitori di pompa protonica (IPP);
• Studio di coorte su 350.000 persone seguite per oltre 5 anni negli USA;
• Il rischio di mortalità aumenta con l’esposizione prolungata agli IPP :
o Assunzione per 3-6 mesi: aumento del rischio di mortalità del 17% rispetto a chi li
prende per meno di un mese.
o Assunzione per 1-2 anni: aumento del rischio di mortalità del 51% rispetto a chi li
assume per meno tempo.
Lo studio di coorte non stabilisce un rapporto certo di causa-effetto.
I dati sono coerenti con una revisione di 6 studi retrospettivi, che documenta un aumento della
mortalità generale e cardiovascolare nei pazienti
che assumono IPP.
Esistono farmaci alternativi agli inibitori di pompa protonica?
In alternativa agli IPP, possono essere utilizzati:
• Sodio alginato, Magnesio Idrossido + algeldrato (es. Maalox®) da assumere al bisogno;
• Antagonisti dei recettori H2 dell’istamina, come la ranitidina, in caso di bisogno continuativo.
Inoltre, per prevenire i sintomi si possono adottare alcuni cambiamenti nello di stile di vita,
osservando piccoli accorgimenti come ad esempio:
• Limitare cibi grassi, caffè, alcool, cibi piccanti, pomodoro, agrumi, bevande gassate, menta;
• Smettere di fumare;
• Tenere sotto controllo il peso corporeo;
• Effettuare pasti regolari e non andare a dormire subito dopo mangiato;
• Dormire con la testa sollevata;
• Non indossare indumenti stretti.